Possiamo raggiungere ora la disponibilità assoluta?
Sì.
La perfezione, quella no; ma la perfetta disponibilità,
quella sì... anche con la presenza del peccato, l’ineliminabile
realtà di ognuno di noi. La pienezza della disponibilità
si raggiunge già ora, quando io mi atteggio con disponibilità
a Dio e al prossimo, anche se poi, al momento dell’incontro
con essi, posso essere (lo sarò sempre) inca pace
di accogliere con la perfezione degli atteggia menti Dio o
il mio prossimo. Nonostante le pecche e le incapacità a
vivere l’accoglienza in modo perfetto, posso vivere nella
disponibilità assoluta ogni volta che dico al Signore e al
prossimo: vorrei dire sempre di sì a voi, anche se vedo che
il mio peccato mi impedisce ancora e sempre di farlo. Non
è questo il sì solo delle parole, no. È dire sì a Dio e al prossimo
con il cuore, la mente e l’anima: ecco perché è pienezza;
anche se poi, di fronte alla tentazione del peccato,
mi scopro inca pace di realizzare la perfezione. Ma è proprio
il momento del peccato, allora, che mi fa rimanere
nella piena disponibilità, ogni volta che io, scoprendomi
peccatore, mi ritengo bisognoso degli altri e di Dio. Ecco
il passo verso la pienezza della disponibilità: scoprirsi
peccatore, bisognoso, cioè aperto a riceve re amore.
Nella Messa, il momento centrale della fede cristiana,
la Chiesa, pur peccatrice e fallibile, viene resa “perfetta
nell’amore” dal sacrificio di Cristo. Egli, mostrandosi
come colui che muore per i nostri peccati, ci fa scoprire
peccatori e bisognosi della salvezza... E rendendoci conto
di essere tali, nell’Eucarestia noi ci uniamo alla morte di
Gesù e partecipiamo alla sua Resurrezione, già ora,
attraver so quel frutto, quel dono che Egli, il Risorto, ci dà:
essere “perfetti nell’amore”, pieni di questa realtà, attraverso
l’incontro con Lui, nella comunione. Dopo questo
incontro, pur avendo sperimentato, anticipandone la situazione
finale, la realtà della perfezione nell’amore, ci scopriamo,
nella vita, peccatori e caduchi... Per questo ritorniamo
alla fonte e alla più alta realtà della fede,
l’Eucarestia, che ci reintegra nella perfezione dell’amore,
della piena disponibilità, aiutandoci, nel cammino della
vita, a porre sempre più, accanto alla perfezione dell’amore
che Dio ci dona, anche la perfezione della vita, con il
nostro impegno; quest’ultima è un cammino sempre in
atto, fino a quando il Signore stesso vorrà... Quando, pienamente,
l’Amore si rivelerà a noi non solo come proposta
ma anche come atto perfetto di una nostra risposta.