La Legge
L’amore si può manifestare in essa così, ad esempio: io
sono semplicemente sotto la Legge, cioè semplice osservante
di essa, obbligato più o meno alla sua osservanza?
Oppure, mi rendo conto che l’amore mi porta ad essere
io stesso trasparenza della Legge, cioè uno nel quale gli altri
possano “leggere” la Legge, vede re ciò che la Legge è?
In questo senso, non sarei tanto sotto un’autorità, né
sarei uno che applica la Legge... Ma diverrei, per me
prima e poi anche per gli altri, autorevole, cioè portatore
di ciò che la Legge reca in sé di più grande, di ciò che essa
stessa è segno, di ciò che io stesso, segno della Legge, mi
rendo segno: l’amore. In me traspare l’autorevolezza, la
validità e il fasci no della Legge, con l’amore; allora, come
per Gesù, anche per il cristiano, si giungerà a dire: “Non
parla come gli scribi nostri, ma egli parla con autorità”. Il
cristiano, con l’amore, diventa non semplice osservante,
ma segno e portatore in sé e per gli altri della potenza della
Legge stessa: l’amore.